Manuela Ognibene


I libri che ho letto


CHIAMATEMI MIRIAM - di Anna Maria Frascaroli

0111 Edizioni

 

Venerdì 20 Novembre 2009

 

 

Ho letto "Chiamatemi Miriam" l'ultimo lavoro di Anna Maria Frascaroli e devo dire che, pur non essendo avvezza al genere, non ho potuto non lasciarmi catturare dalle vicende di questa donna apparentemente debole e sopraffatta, vittima di un clichè che ci ritrae spesso e volentieri come esseri arrendevoli allo strapotere maschile. Miriam è donna di mille anni fa e dei nostri giorni, nello stereotipato pensiero comune di una femmina devota e sottomessa, forte solo nella sopportazione del proprio ruolo imposto.
Nel suo narrare, la Frascaroli ripercorre questo status fino al suo punto massimo, ovvero il raggiungimento di quella linea sottile che spesso separa lo stato di rassegnata sofferenza dal momento di inevitabile crollo emotivo, il cui sopraggiungere spesso porta a conseguenze irreparabili. A quel punto, però, la Frascaroli dice no! E con leggerezza e determinazione accompagna la sua Miriam attraverso un tragitto forse spesso considerato ma raramente intrapreso da donne di questo tipo.
Miriam sopporta, piange, si abbandona fino a quando, esasperata, decide di voltare pagina. E lo fa lo fa con una punta di insperata crudeltà. Quasi a voler dire... Non fate arrabbiare Miriam!

 


LA COLLINA DEGLI AQUILONI - di Ennio Gelfi

0111 Edizioni

 

Giovedì 21 Gennaio 2010


"La collina degli aquiloni" è un romanzo sufficientemente buono, ben scritto, con un testo scorrevole e pertinente. I personaggi sono semplicemente descritti, senza particoleggiature significative a vantaggio della trama che rimane la vera protagonista fin dall'inizio della lettura. E forse è proprio questo il punto debole del romanzo, che gode di un'idea interessante e coinvolgente, attuale e affascinante come può esserlo il tema di un presente bio-tecnologico che si affaccia su un futuro prossimo se non addirittura già  in corso, condito con trame spionistiche, intrecci di interessi economici, lotte di potere, ma che non riserva grande attenzione allo sviluppo delle personalità  dei protagonisti, a discapito del vissuto emotivo della storia. E' come se i personaggi fossero solo di contorno, pedine a volte inconsapevoli, altre volte lucidamente trascinate. Il risultato di questa "trascuratezza" è una trama che finisce col scivolare nello scontato e nel prevedibile, in una sorta di suicidio della suspence. Ed è proprio il venir meno di questa condizione, essenziale per questo tipo di romanzo, che rischia di portare il lettore al di fuori della storia, facendolo diventare spettatore. Al termine della lettura rimane la sensazione di non aver vissuto il momento, di non aver sentito emozioni. In conclusione è doveroso, però, anche sottolineare ciò che questo libro regala a chi si imbatte nella sua lettura: finita l'ultima pagina resta la curiosità  di saperne di più, sugli argomeni trattati all'interno dell'opera. Per questo motivo lo ritengo un libro sufficientemente buono, nonostante quanto enunciato fin'ora : perchè accende la mente di domande, stimolando il desiderio di conoscenza. Certo questo era uno degli obiettivi dello scrittore e posso dichiarare che, per quanto mi riguarda, l'ha centrato in pieno e la prossima cosa che farò sarà quella di andare a vedere che cosa è Echelon.


SAI TENERE UN SEGRETO? - di Sophie Kinsella

Mondadori

 

Mercoledì 25 Agosto 2010

 

Quando ho visto la copertina del libro della Kinsella ho pensato: ecco una lettura leggera, da pomeriggio futile, disimpegnato, superficiale e ostinatamente inconcludente.

La mia mente proveniva da una lettura impegnativa e davvero poco coinvolgente. Una piccola delusione di cui non voglio ancora scrivere, perchè ritengo opportuno concedere una seconda possibilità a un'autrice che certo merita la fama ottenuta in questo nostro secolo. Come dicevo, la mia testa stanca e provata desiderava piacevoli momenti frizzanti e spensierati ma quando ho toccato, scettica, il colore rosa di quella copertina dalla grafica adolescenziale, non ho potuto esimermi dal ritenere, con ogni probabilità, il tempo che mi accingevo a impiegare nella prossima lettura, come perso. Forse divertente, ma sprecato. Inutile. Vuoto. Addirittura noioso.

Sbagliavo. La Kinsella è leggera, gioiosa e cristallina. Saltella da un'emozione all'altra col fare di una ragazzina veloce e spiritosa e la sua scrittura è svelta e scorrevole, semplice, essenziale e accattivante. La storia è una delle tante. Niente di speciale, se vogliamo, banale, qualunquista, scontata, svalutata ... eppure leggere di questa protagonista che vive la sua storia di tutti i giorni come un'eterna barzelletta, riempie l'animo di quella vacuità della quale, in effetti, spesso possiamo aver bisogno. La protagonista inciampa continamente in una giostra di ovvietà che, ammettiamolo, tutte noi vorremmo poter affrontare. La carriera che non decolla, l'amore che non entusiasma, l'avventura che non si presenta e ci lascia in balià di un'esistenza piatta e nostalgica, scarsamente accettata proprio perchè quell'idea di romanticismo che manca al nostro quotidiano ci pesa ancor di più dopo che "Pretty Woman" ha schiaffeggiato la nostra vanità di principesse decadute. Poi, magicamente, tutto cambia. Con spirito e goffa ironia. Con solido sentimento.

"Sai tenere un segreto" catapulta la lettrice in una filastrocca di possibilità da favola moderna e leggendolo ci sentiamo solleticate dall'idea che chissà, forse, sotto sotto, ben nascosto e al riparo dalla pubblica derisione, quell'abito da favola che fa di noi delle regine potremmo ancora riuscire a indossarlo.